Mio padre suonava la fisarmonica e in cuor suo mia
madre danzava.
Danzavano, ma era quel mondo di cose semplici che danzava intorno
a loro.
E nella dissolvenza delle immagini era il futuro a scorrere come
fosse dall’inizio del tempo.
Il tempo della gioia
Il tempo dell’amore.
Il tempo dell’alba e del tramonto.
Il tempo insieme e ancora.
Danzavano, danzavano ed era come tutto fosse da accadere.
La mano di lei stringeva la mano di lui.
Il braccio di lui l’esile vitino di lei.
E non c’erano occhi che non provassero il capogiro della speranza.
Sono qui solo a testimoniare i loro sogni.
E le tante lacrime che ancora vorremmo versare.
Suona la fisarmonica, suona ancora.
Non è ancora concluso il tempo della musica.
Ed anche lontano, lontano, laggiù, oltre il confine del mio
ricordo.
Vivono i sorrisi e il loro amore è infinito come il cielo.
Si danzava al suono di una fisarmonica
E le note dei sogni cadenzavano i baci che erano un modo per
dirsi.
Non finirà mai.
(Talijanska, da Goran Bregovic nella raccolta "Ederlezi" e soundtrack nel film "Time of the Gypsies" di Emir Kusturica)
Mio padre Aurelio è morto a quarantadue anni lasciando mia madre sola con noi tre figli Giuseppe Pantaleone, Michele, Rita Mirella Maria.
Nostra madre è morta a quasi novantun anni ed era una delle più solide e sagge donne della sua età. Io ho tantissimi anni ma sono ancora nella foto che compare in questa pagina.